Impianti Soggetti al Controllore Centrale Impianto: Cosa Devi Sapere
Guida agli Impianti che Necessitano del Controllore Centrale Impianto (C.C.I.)
Cos’è il CCI e per quali impianti è obbligatorio
Il CCI è un dispositivo che si integra con l'impianto di produzione in cui è installato, in maniera tale da espletare le seguenti funzioni:
> Prestazioni obbligatorie.
> Acquisizione e comunicazione al DSO dei seguenti dati (osservabilità)
> Misura di P, Q e V al Punto di Connessione (PdC)
La delibera 540/21/R/el definisce il campo di applicazione del CCI, indicando l’obbligo di installazione per gli impianti di produzione di potenza nominale maggiore, o uguale, ad 1 MW e connessi in MT, che entreranno in esercizio dal 1° Dicembre 2022.
Per gli impianti, sempre di potenza nominale maggiore, o uguale, ad 1 MW e connessi in MT, ma entrati in esercizio prima del 30 Novembre 2022, stabilisce l’obbligo di adeguamento entro il 31 Gennaio 2024.
Non ci sono distinzioni di tecnologia (technology neutrality).
Il CCI è obbligatorio per qualunque impianto di produzione di energia elettrica di potenza nominale maggiore di 1MW e connesso in MT.
Impianti in totale autoconsumo: obbligo dell’adeguamento CCI.
A delibera 540/21/R/el stabilisce, a pagina 14, che il CCI è obbligatorio anche per impianti connessi in MT a SDC (Sistemi di Distribuzione Chiusi), di potenza nominale maggiore o uguale di 1MW.
“In quanto anche tali sistemi sono a tutti gli effetti sistemi di distribuzione per i quali trovano applicazione le condizioni tecniche per la connessione vigenti per le reti pubbliche con obbligo di connessione di terzi.”
Come si considerano ai fini dell’adeguamento CCI gli impianti soggetti a potenziamento?
Nel caso di un impianto di produzione esistente con potenza minore di 1 MW, che è stato oggetto di revamping successivo al 31 Marzo 2023 e che ha portato la potenza dell’impianto oltre il MW, l’impianto si considera NUOVO.
Ne consegue le seguenti funzionalità, dove la CEI 0-16 2022-03 suddivide le funzionalità del CCI in 3 gruppi:
> PF1: funzionalità obbligatorie.
> Monitoraggio PF2: funzionalità opzionali (dal punto di vista del DSO).
> Regolazione e Controllo PF3: funzionalità facoltative (dal punto di vista del produttore) – Partecipazione Mercati di Flessibilità ed Ottimizzazione di impianto
Le funzioni opzionali possono essere richieste a discrezione del DSO.
Le tempistiche secondo cui anche le funzioni attualmente opzionali e/o facoltative diventeranno obbligatorie saranno stabilite successivamente da ARERA con appropriate delibere.
Controlli P e Q, sincronizzazione NPT e allegato O.
A regolazione di P e Q rientra tra le funzionalità opzionali PF2, e sarà il distributore a richiederla, se lo riterrà opportuno. (Ci aspettiamo che questa funzionalità venga richiesta in sede di preventivo di connessione o nel Regolamento di Esercizio, per gli impianti nuovi).
Per gli impianti esistenti sarà richiesta nel RdE che il Distributore dovrà inviare aggiornato, entro il 30 Settembre 2022, ai produttori soggetti all’adeguamento.
L’allegato T della CEI 0-16 2022-03, paragrafo T.3.3.4.5, chiarisce che l’Allegato O, nella sezione O.13.1.5, indica che la funzione di sincronizzazione temporale può essere svolta da un ricevitore GPS integrato nel CCI, oppure può essere fornita tramite un servizio di rete di comunicazione.
Successivamente, lo stesso paragrafo, indica la versione sicura NTS dell’NTP come protocollo da utilizzare.
Connettività dei distributori (DSO) e connessione internet del CCI
La delibera 540/21/R/el assegna ai distributori (DSO) la responsabilità di realizzare e manutenere l’infrastruttura di comunicazione, compresa la gestione delle chiavi di criptazione, necessaria a collegare i CCI con i loro sistemi di monitoraggio e controllo.
Dall’altro lato assegna ai produttori la responsabilità di installare e manutenere il CCI in impianto.
Quando parliamo di connessione internet del CCI, si deve utilizzare una PKI (Public Key Infrastructure) per la gestione dei certificati di sicurezza (Vedi CEI 0-16 T.3.3.4.9).
In base all’Allegato T ci sono 3 modi per farlo:
> Gestione Manuale (soluzione solo transitoria): Installazioni, aggiornamenti, revoche, sostituzioni, dei certificati del DSO e degli eventuali BSP vanno fatti a mano su ogni impianto. Impegnativo e soggetto ad errori se i CCI da gestire sono molti.
> PKI locale in impianto e protocollo OCSP: Installare e gestire una PKI locale è molto costoso e difficile. Non è né conveniente né sicuro.
> PKI esterna in CLOUD: Il CCI utilizza una PKI esterna in #cloud, attraverso la connessione internet. Gestione del ciclo vita dei certificati sicura, centralizzata ed automatica.
Inoltre, un CCI connesso a internet è più facile da aggiornare, da raggiungere e consultare e da sostituire in caso di guasto, backup automatico di configurazioni e dati.
Quali dati raccoglie il CCI?
La norma CEI 0-16 2022-03 richiede che vengano raccolti i seguenti dati:
> Punto di Consegna: misura di P, Q, V ed opzionalmente I.
> Stato DG e DI Singoli Generatori: P e stato DDG La norma CEI richiede le misure dei singoli generatori solo se questi hanno una potenza nominale superiore a: 170kW per convertitori statici (Es. inverter fotovoltaici) 250kW per generatori tradizionali 50kW per storage Inoltre la Delibera Arera 540/21 nell’Articolo 2 indica che le misure dei singoli generatori sono richieste solo per impianti nuovi.
Per le misure la precisione richiesta è quella indicata dalle tabelle 5 e 6 dell’Allegato A.6
> Terna: errore massimo delle misure minore o uguale al 2.2%. Per i soli singoli generatori esistenti, l’errore massimo sale al 10%.
Come si misura il P,Q & V?
A norma CEI 0-16 2022-03 richiede che le misure vengano prese al punto di consegna, in MT, tramite un convertitore di misura (Power Analyzer) di classe 0.2, o migliore, e TA e TV di misura di classe 0.5, o migliore, con prestazione 5 VA o 10 VA. I TA e TV possono essere usati in condivisione con altri sistemi, ad esclusione del gruppo di misura fiscale, e senza creare interferenze.
Sono accettabili anche sistemi di misura con diverse caratteristiche, purché rispettino l’accuratezza richiesta dall’Allegato A.6 del Codice di Rete di Terna tabella 5: errore massimo sulla misura di P, Q e V inferiore a 2.2%.
SPI per ogni cabina di trasformazione: come fa il CCI a controllare l’impianto?
Come indicato nel paragrafo O.14 e nelle figure O.1 e O.7 della CEI-016 2022-03, è richiesto il monitoraggio dello stato del DG e di tutti i DI, tramite acquisizione diretta (contatto pulito) o comunicando con altri elementi di impianto (es. SPI).
Mentre, le funzioni di controllo del CCI sono basate su dei regolatori ad anello chiuso, che leggono le misure al punto di consegna, le confrontano con i set point, ricevuti (modalità asservita) o calcolati (modalità autonoma), calcolano i set point da inviare ai generatori/convertitori e li inviano.
Di conseguenza il CCI deve poter comunicare in modo affidabile e veloce con i generatori/convertitori, che devono implementare un’interfaccia ed un protocollo di comunicazione standard che preveda la possibilità di ricevere comandi in P e Q (o equivalenti, per esempio PF o PHI).
Se la comunicazione è basata su protocolli seriali, come RS485 o CANBUS, e non Ethernet, è più difficile rispettare i tempi di risposta prescritti, ed è necessario valutare caso per caso la fattibilità.
Come ottenere una del CCI
I costruttori di CCI, una volta svolte tutte le prove, ed ottenute le certificazioni, descritte nel capitolo O.15 della CEI 0-16 2022-03, potranno emettere un’autodichiarazione di conformità alla norma, allegati O e T.
Il fascicolo tecnico, così ottenuto, dovrà essere conservato almeno 10 anni a partire dall’ultima data di fabbricazione del prodotto e deve essere tenuto a disposizione delle autorità di controllo.
Un ente terzo, accreditato per questi allegati della norma, può certificare la conformità del prodotto, come rafforzativo rispetto all’autodichiarazione.
In conclusione il CCI è obbligatorio per gli impianti con potenza superiore a 1 MW.
Gli impianti nuovi devono averlo entro il 1° Dicembre 2022, mentre quelli esistenti entro il 31 Gennaio 2024.
Anche gli impianti di autoconsumo con potenza di almeno 1 MW devono avere il CCI, ed esistono funzionalità obbligatorie e opzionali, e il DSO può richiederne altre.