Lo stretto legame fra edilizia industriale ed energie rinnovabili
In questo approfondimento vi racconteremo alcune nostre realizzazioni in ambito industriale, focalizzando l’attenzione sullo stretto legame che esiste fra edilizia industriale ed impianti fotovoltaici costruiti appunto sui tetti di stabilimenti adibiti a produzione.
Cosa prevede il Quadro normativo nazionale
Per i nuovi edifici: progetti greenfield
Il Decreto legislativo 3 marzo 2011 n. 28 è l’attuazione della direttiva 2009/28/CE sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili, recante modifica e successiva abrogazione delle direttive 2001/77/CE e 2003/30/CE. È entrato in vigore a marzo 2011, ma è diventato rilevante per i nuovi edifici industriali dal 1° gennaio 2017.
Nel caso di nuovi edifici, la potenza elettrica degli impianti alimentati da fonti rinnovabili che devono essere obbligatoriamente installati sopra o all’interno dell’edificio o nelle relative pertinenze, misurata in kW, è calcolata secondo la formula P=S/K dove S è la superficie in pianta dell’edificio misurata in mq, e K è un coefficiente, che dal 1° gennaio 2017 è fisso ed = a 50.
Facendo un esempio pratico, la quantità di kWp obbligatorio da installare su un nuovo edificio industriale avente un lastrico solare di 2.000 mq, sarà quindi determinata da: P=2.000/50. P=40, cioè 40 kWp
Per i vecchi edifici ristrutturati: progetti brownfield
Lo stesso Decreto disciplina anche le ristrutturazioni rilevanti, vale a dire quegli interventi di demolizione e ricostruzione di tutto l’involucro edilizio industriale, ma anche le manutenzioni straordinarie, come ad esempio il caso specifico dello smaltimento dell’eternit in copertura.
Anche qui vale la stessa formula vista in precedenza P=S/K.
Il vantaggio di affidare l’installazione a professionisti ed esperti di settore
Dato il contesto normativo, è evidente che l’installazione di un nuovo impianto fotovoltaico sulla copertura industriale di uno stabilimento produttivo, deve necessariamente passare per strutture ed organizzazioni che vantano una conoscenza ed una esperienza integrata a livello industriale.
Progettare e realizzare un impianto fotovoltaico appare una professione semplice, fatta da poche operazioni, quali l’installazione dei moduli fotovoltaici ed i collegamenti elettrici. L’errore che molti commettono è pensare che l’impianto sia finito lì; invece, le operazioni che determinano una perfetta installazione sono davvero diverse e molto più complesse.
In primis la progettazione deve essere un tutt’uno con una serie di FATTORI, quali:
- Valutare a livello strutturale la staticità della copertura, non tutte le coperture sono idonee ad ospitare un impianto fotovoltaico, dipende in sostanza dal tipo di struttura ed in che anni essa è stata stata costruita. Inoltre, le normative vigenti variano anche da Regione a Regione in base all’incidenza dei carichi legati alla neve. In conclusione, prima di installare un impianto fotovoltaico va sempre fatta una verifica statica strutturale di fattibilità.
- Le normative vigenti, sicurezza ed antincendio ad esempio.
Sicurezza: l’obbligo di installare in copertura i sistemi di linea vita certificati, che vengono utilizzati dagli operatori sia durante la fase di installazione dell’impianto, che per future manutenzioni.
Antincendio: rispettare le distanze dai lucernai, dai camini dai skylight / smooke out o dalle compartimentazioni REI sottostanti alla copertura, sono tutte consuetudini ed obblighi tecnici che vanno tenuti in considerazione;
- A volte conviene rifare la copertura industriale ex novo perché troppo ammalorata, in questi casi diventa un obbligo installare lamiere 8 decimi per consentire un serraggio certificabile delle strutture sulle quali vengono montati i moduli fotovoltaici e nel caso dei lucernai in policarbonato bisognerà garantire che le stesse plastiche siano rinforzate con reti certificate anti caduta e che siano concepite a nido d’api anticondensa.
- A livello impiantistico bisogna sempre valutare che le cabine elettriche esistenti sulle quali mettere i nuovi quadri elettrici e gli inverter, abbiano lo spazio sufficiente per ospitare i nuovi apparati tecnologici;
- Vanno valutati in fase preliminare i cunicoli esistenti per i passaggi dei cavi di media tenzione, altrimenti vanno previsti e predisposti nuovi sottoservizi idonei al collegamento elettrico dell’impianto.
- Sempre a livello impiantistico il nuovo impianto va collegato al contatore di consumo del cliente, quindi, vanno analizzati con attenzione tutti i passaggi formali ed operativi che consentano l’allaccio stesso e la relativa entrata in esercizio.
- Nel caso in cui l’impianto viene progettato su nuove pensiline per posti auto, vanno dimensionate le strutture e le fondazioni ad hoc, va fatto il deposito strutturale ed avvolte va richiesto un vero permesso di costruire presso il Comune di riferimento.
Da non sottovalutare l’ambiente di lavoro ed il contesto dove viene installato l’impianto:
- Come nei nostri casi, per i clienti MODULO – PLADOS TELMA e DAYCO EUROPE (inserire foto) va valutato che sotto la copertura industriale oggetto di intervento, ci sono persone e linee di produzione che operano H24, pertanto le esigenze produttive vengono sempre prima delle esigenze installative, ma soprattutto la sicurezza delle persone dovrà essere massima;
- La gestione delle interferenze nelle fasi installative è altresì fondamentale. Questa criticità nei nostri tre ultimi progetti è stata superata nominando la figura del project manager in situ, che giornalmente ha dialogato con i/il Resp. Del cliente, per la gestione di tutte fasi più delicate.
Il ruolo del General Contractor
Secondo gli aspetti sopra elencati, affidarsi ad un General Contractor è la scelta migliore perché:
- Il cliente deve avere un unico referente che possa gestire sia le attività di edilizia industriale, come ad esempio il rifacimento di una copertura, che l’installazione vera e propria dell’impianto;
- Lo studio di fattibilità deve necessariamente essere svolto da un unico interlocutore;
- La progettazione deve essere completa e non approssimata da più tecnici, il General Contractor ingloba generalmente questo servizio alla realizzazione del progetto;
- Servizi connessi al post installazione, che generalmente si traducono in manutenzioni programmate dell’impianto e della copertura industriale, ma anche tutti gli adempimenti amministrativi che ruotano attorno ad un impianto fotovoltaico, come ad esempio le tarature periodiche, le dichiarazioni al GSE ed all’Agenzia delle Dogane, i rapporti con E-Distribuzione, giusto per citare le più rappresentative.
Casi di successo del Gruppo Inveco: Tre progetti evasi in 18 mesi
MODULO 384 kWp, progetto evaso in 5 mesi e che ha riguardato lo smaltimento di una copertura in amianto ed il relativo rifacimento con pannelli sandwich di circa 1.000 mq di copertura industriale nel reparto presse e stampaggio. Altresì oltre all’installazione dell’impianto fotovoltaico sono stati inseriti in copertura 5 grandi estrattori di fumo combinati al ricambio dell’aria.
PLADOS TELMA 477 kWp, progetto evaso in 5 mesi e che ha riguardato il rifacimento totale dei cupolini di copertura con nuovi aluzinc da 8 decimi e l’installazione di tre sezioni distinte di impianto fotovoltaico.
DAYCO EUROPE 832 kWp, progetto in corso di ultimazione e che ha riguardato la rimozione di cemento amianto sulle facciate del plant, il rifacimento ex novo di circa 10.000 mq di copertura industriale ed appunto l’installazione di 4 sezioni distinte (una delle quali su nuova pensilina parcheggio) di impianto fotovoltaico.
Tutti e tre questi progetti hanno avuto un filo conduttore comune che riguarda specificatamente i nostri servizi di General Contractor:
- Studi di fattibilità ad hoc in base alle esigenze del cliente,
- Analisi dei consumi specifici nelle tre fasce zonali,
- Progettazione sia della parte edile che della parte impiantistica,
- Realizzazione chiavi in mano delle opere edili e degli impianti fotovoltaici,
- Adempimenti amministrativi e contrattualistica di manutenzione pluriennale con ogni cliente.
In conclusione
“to be General Contractor” significa essere una azienda specializzata in engineering. Essa deve essere capace di organizzare e coordinare i lavori di natura edile ed impiantistica a livello industriale, nel rispetto di un determinato budget, di un cronoprogramma lavori e nel rispetto della qualità delle opere contrattualizzate. Coloro i quali vorrebbero investire le proprie risorse in progetti complessi, hanno la possibilità di affidarsi in toto ad un General Contractor come INVECO HOLDING SpA, perché capace come unico contraente generale di ottenere presso le pubbliche amministrazioni tutte le autorizzazioni necessarie per realizzare ogni progetto a prescindere dell’area geografica e del Paese di riferimento.
I fattori descritti sono sinonimo di risparmio complessivo in senso assoluto sia a livello tempistico che a livello economico.
Contattateci per qualsiasi progetto industriale integrato.