Consumo Energetico

di: Andrea Girelli 22 Gennaio 2025 10:15

Come ottimizzare i consumi energetici: Case Study di un’Audit in un’azienda di trasporti e movimento terra

Come Ottimizzare i Consumi Energetici: L’Audit in un’Azienda di Trasporti e Movimenti Terra

Un audit energetico è un’analisi sistematica dei consumi di energia di un’azienda, di un edificio o di un impianto, finalizzata a identificare le aree di inefficienza e a proporre soluzioni per ridurre i consumi e i costi energetici, migliorando nel contempo l’impatto ambientale.

Riportiamo qui di seguito le Normative di riferimento:

  • Direttiva Europea 2012/27/UE sull’efficienza energetica: stabilisce l’obbligo di effettuare audit energetici periodici per le grandi imprese (con oltre 250 dipendenti o un fatturato annuo superiore a 50 milioni di euro) e promuove la gestione dell’energia in modo sostenibile.
  • Decreto Legislativo 102/2014: recepisce la Direttiva Europea in Italia e definisce le modalità di esecuzione dell’audit energetico per le imprese, specificando le scadenze e le modalità di attuazione.

L’audit energetico è obbligatorio per le imprese energivore e deve essere svolto ogni 4 anni.

Qui di seguito riportiamo l’elenco dei contenuti necessari per compilare un Audit Energetico per una azienda di Trasporto e Movimenti Terra che ottemperi alla normativa vigente.

Tale azienda, anche non rientrando nella categoria ex lege degli energivori, ha comunque deciso su base volontaria di dotarsi di un Audit Energetico.

Le voci evidenziate in giallo saranno oggetto del presente approfondimento tecnico, al fine di fornire evidenza di una metodologia di analisi professionale.

  • Generalità e contesto normativo di riferimento.
      1. Introduzione.
      2. Dati sul redattore della Diagnosi.
      3. Individuazione del sito oggetto della diagnosi.
      4. Metodo di raccolta dati.
      5. Norme di riferimento.
      6. Unità di misura e valori di riferimento/fattori di aggiustamento.
  • Descrizione generale dell’azienda.
      1. Dati generali e struttura organizzativa.
      2. Sito produttivo.
      3. Descrizione della tipologia delle lavorazioni, dati di produzione e indicatori di riferimento.
  • Descrizione degli impianti e delle utenze elettriche e termiche.
      1. Tipologia di impianti esistenti.
      2. Attività principali.
      3. Servizi generali.
      4. Servizi ausiliari.
  • Vettori energetici e consumi di energia.
      1. Caratterizzazione del modello energetico aziendale e vettori energetici.
      2. Consumi di energia elettrica e dati storici.
      3. Consumi di GPL e dati storici.
      4. Consumi di gasolio autotrazione e parco automezzi.
  • Indicatori energetici caratteristici dell’azienda.
  • Valutazioni sugli indicatori e definizione della baseline.
      1. Confronto con indicatori di riferimento.
      2. Calcolo degli indicatori prestazionali.
      3. Baseline dell’azienda.
      4. Approfondimento del settore “autotrazione”: risultati dell’analisi e indicatori prestazionali di riferimento.
  • Interventi di efficientamento effettuati in passato e di recente.
      1. Sostituzione motori elettrici effettuata in passato.
      2. Installazione di un impianto fotovoltaico.
      3. Ulteriori interventi effettuati di recente su l’autotrazione.
  • Individuazione di nuovi interventi.
    1. Sostituzione di mezzi obsoleti con mezzi nuovi maggiormente efficienti.
    2. Individuazione di nuovi interventi di miglioramento delle performance legate all’autotrazione.
    3. Installazione di un lampade a LED in sostituzione di quelle tradizionali.

Metodo di raccolta dati

Il metodo di raccolta dei dati relativi ai vari vettori energetici caratteristici si basa essenzialmente sulle letture indicate nelle bollette/fatture di acquisto associate ai contratti di fornitura.

Tali vettori sono:

  • Energia elettrica, per forza motrice, condizionamento ed illuminazione
  • GPL, per riscaldamento e acqua calda sanitaria
  • Gasolio per autotrazione

Il contatore fiscale dedicati ai suddetti vettori sono i seguenti:

Sito A:

  • Vettore energia elettrica, codice POD IT001E98787097. La fornitura è in BT, la potenza disponibile è 9,90 kW. La potenza impegnata 9,00 kW. Tale contatore misura tutta l’energia elettrica prelevata dallo stabilimento.

Non ci sono altri vettori da considerare in quanto l’impianto di riscaldamento è una pompa di calore elettrica. Al momento della redazione del presente documento, inoltre, non si hanno dati sul gasolio autotrazione e quindi tale vettore non rientra nell’analisi in oggetto.

Sito B:

  • Vettore energia elettrica, codice POD IT001E41445194. La fornitura è in BT, la potenza disponibile è 11,00 kW. La potenza impegnata 10,00 kW. Tale contatore misura tutta l’energia elettrica prelevata dallo stabilimento.
  • Vettore GPL, matricola contatore 5828901, posizionato in prossimità del serbatoio di stoccaggio di capacità;
  • Vettore gasolio autotrazione, deposito fiscale dotato di contatore di capacità 9.000 litri.

 

Le rilevazioni dei consumi di GPL sono effettuate tramite le fatture di acquisto.

Quelle del gasolio autotrazione, invece, sono effettuate anch’esse tramite le fatture di acquisto per quanto riguarda il carico della cisterna, mentre per lo scarico, ovvero il rifornimento degli automezzi e delle macchine operatrici, vengono rilevati i quantitativi scaricati per ogni singolo automezzo al momento del rifornimento.

Inoltre, per il rifornimento delle macchine operatrici, che avviene direttamente in cantiere, esso avviene “indirettamente” attraverso alcune cisterne da 500l posizionate sul cassone di alcuni furgoni.

Anche in questo caso, al momento del rifornimento delle macchine viene registrato il quantitativo di carburante per ogni macchina rifornita.

Norme di riferimento

Le norme specifiche a cui si è fatto riferimento sono, tra le altre, a titolo indicativo e non esaustivo, le seguenti:

  • D.Lgs. 192/05 “Attuazione della direttiva 2002/91/CE sul rendimento energetico in edilizia” e s.m.i.
  • D.Lgs. 115/08 “Attuazione della direttiva 2006/32/CE relativa all’efficienza degli usi finali dell’energia e i servizi energetici e abrogazione della direttiva 93/76/CEE”
  • UNI CEI/TR 11428:2011: Gestione dell’energia – Diagnosi energetiche – Requisiti generali del servizio di diagnosi energetica
  • UNI CEI EN 16247-1:2012: “Diagnosi energetiche – Parte 1: Requisiti generali”
  • UNI CEI EN 16247-2:2014: “Diagnosi energetiche – Parte 2: Edifici”
  • UNI CEI EN 16247-3:2014: “Diagnosi energetiche – Parte 3: Processi”
  • UNI CEI EN 16247-4:2014: “Diagnosi energetiche – Parte 4: Trasporto”
  • UNI CEI EN 16247-5:2015: “Diagnosi energetiche – Parte 5: Competenze dell’auditor”
  • UNI CEI EN 16212: 2012 – Calcoli dei risparmi e dell’efficienza energetica
  • UNI CEI EN 16231:2012: “Metodologia di benchmarking dell’efficienza energetica”
  • Norma ISO 50001:2011
  • D. Lgs. 102/2014
  • Decreto MISE del 21/12/2017, cui ha fatto seguito la collegata deliberazione n. 921/2017/R/eel dell’ARERA.
  • D. Lgs. n. 73/2020 (pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 175 del 14 luglio 2020), recante “Attuazione della direttiva (UE) 2018/2002 che modifica la direttiva 2012/27/UE sull’efficienza energetica”.

Unità di misura e valori di riferimento/Fattori di aggiustamento

Di seguito si riportano le unità di misura e i fattori di conversione in tonnellate di petrolio equivalente (circolare MISE del 18 dicembre 2014).

Per la redazione della Diagnosi si è fatto uso delle unità di misura previste dal Sistema Internazionale (SI) e, laddove necessario, di tipo tecnico quali, ad esempio, bar, kWh, t e kcal.

unità di misura e i fattori di conversione in tonnellate di petrolio

Caratterizzazione del modello energetico aziendale e vettori energetici

Nel presente paragrafo viene descritta la Struttura Energetica aziendale, con individuazione dei relativi vettori energetici.

Lo schema energetico, descritto nel seguito, consente di redigere un quadro completo ed esaustivo della realtà aziendale mediante un percorso strutturato a più livelli.

L’analisi della struttura energetica del sito produttivo permette, inoltre, di analizzare gli utilizzi di ciascun vettore energetico nell’ambito di specifici confini all’interno dell’oggetto della diagnosi energetica.

La realtà aziendale è strutturata in funzione delle aree funzionali presenti nel sito; in particolare si distinguono tre categorie principali:

  1. Attività principali: sono le attività legate alla produzione aziendale vera e propria;
  2. Servizi ausiliari: sono le attività a supporto delle attività principali;
  3. Servizi generali: sono le attività connesse al processo produttivo/servizio offerto, in cui i fabbisogni non sono ad essi strettamente correlati.

Nella Fig. 9 che segue è rappresentata la struttura energetica aziendale, ovvero il modello energetico:

Modello energetico aziendale

Fig. 9a – Modello energetico aziendale – vettore energia elettrica

 

Modello energetico aziendale

Fig. 9b – Modello energetico aziendale – vettore GPL

 

Modello energetico aziendale

Fig. 9a – Modello energetico aziendale – vettore gasolio autotrazione.

 

Alla luce delle lavorazioni effettuate dall’azienda oggetto di analisi, i vettori energetici interessati sono i seguenti:

  • Energia elettrica, utilizzata per il funzionamento delle apparecchiature necessarie al funzionamento degli uffici e per i servizi generali ed ausiliari;
  • GPL, utilizzato come combustibile nella caldaia per il riscaldamento invernale e per l’acqua calda sanitaria;
  • Gasolio autotrazione, utilizzato come carburante per gli automezzi, le macchine aziendali e macchine operatrice da cantiere.

I consumi relativi a tali vettori energetici associati all’azienda sono evidenziati in dettaglio nel paragrafo che segue.

 

Consumi di energia elettrica e dati storici – SITO A

Per quanto riguarda l’energia elettrica i consumi sono costituiti dagli approvvigionamenti esterni intendendosi, appunto, quelli effettuati tramite prelievi dalla rete di distribuzione locale, non essendoci autoproduzione con impianti fotovoltaici.

Nelle tabelle e figure che seguono sono riportati i dati del 2021, 2022 e 2023, suddivisi per fascia, con indicazione anche dell’importo della bolletta (iva esclusa):

Consumi energia elettrica sito A

Tab. 2 – Consumi energia elettrica sito A

 

Il prelievo totale dell’azienda nel sito nell’anno 2023 è stato pari a 7.536 kWh, con un peso predominante attribuito alla fascia F3, con 3.078 kWh, ovvero il 40,8% del totale, come si vede dalla seguente figura:

audit energetico aziende

Fig. 10 – Consumi per fasce energia elettrica 2023

Nella tabella seguente si riporta il riassunto dei consumi annui, indicati in tep.

Consumi annui energia elettrica in tep.

Tab. 3 – Consumi annui energia elettrica in tep.

Si nota una flessione dei consumi nel 2023 rispetto al 2022.

Consumi di energia elettrica e dati storici – Sito B

Per quanto riguarda l’energia elettrica i consumi sono costituiti dagli approvvigionamenti esterni intendendosi, appunto, quelli effettuati tramite prelievi dalla rete di distribuzione locale, e dall’impianto fotovoltaico installato sulla copertura del capannone, di potenza nominale pari a 38,87 kW.

Consumi energia elettrica sito B

Tab. 4 – Consumi energia elettrica sito B

Il prelievo totale dell’azienda nel sito nell’anno 2023 è stato pari a 7.900 kWh, con un peso predominante attribuito alla fascia F3, con 4.350 kWh, ovvero il 55,1% del totale, come si vede dalla seguente figura:

audit energetico aziende

Fig. 11 – Consumi per fasce energia elettrica 2023

Nella tabella e figura seguenti si riporta il riassunto dei consumi annui, indicati in tep.

audit energetico

Tab. 5 – Consumi annui energia elettrica in tep.

audit energetico

Fig. 12 – Consumi annui energia elettrica in tep.

Si nota un andamento piuttosto costante il che vuol dire che le utenze elettriche non sono influenzate da fattori esterni.

In riferimento all’impianto fotovoltaico installato sulla copertura ed allacciato all’impianto elettrico esistente, sicuramente esso contribuisce al fabbisogno di energia elettrica dell’azienda, soprattutto nei mesi estivi.

Infatti, osservando l’andamento mensile dei prelievi si può notare come nei mesi estivi c’è una diminuzione dell’energia prelevata dalla rete, a fronte di un aumento dei consumi dovuto agli impianti di condizionamento.

I picchi di consumo si verificano tutti durante i mesi invernali, salvo un picco verificatosi ad agosto 2021.

Di seguito il grafico che mostra l’andamento mensile dei consumi di energia elettrica nel sito B.

audit energetico per industrie

Fig. 13 – Andamento consumi mensili energia elettrica.

La produzione degli ultimi tre anni dell’impianto è riportata nel seguente grafico.

I dati sono stati reperiti dal portale GSE:

Produzione energia elettrica da impianto fotovoltaico sito B

Tab. 6 – Produzione energia elettrica da impianto fotovoltaico sito B

L’andamento mensile dell’energia elettrica prodotta, autoconsumata ed immessa, invece, è riportato nelle seguenti tabelle, con dati reperiti sul portale di e-distribuzione.

Come si vede, il 13,8% dell’energia prodotta è autoconsumata per i fabbisogni della sede di Magione mentre il restante 82,6% è immesso in rete.

Produzione energia elettrica da impianto fotovoltaico sito B

Tab. 7 – Produzione mensile impianto fotovoltaico sito B

Autoconsumo mensile impianto fotovoltaico sito B

Tab. 8 – Autoconsumo mensile impianto fotovoltaico sito B

Cessione in rete mensile impianto fotovoltaico sito B

Tab. 9 – Cessione in rete mensile impianto fotovoltaico sito B

 

audit energetico aziende

Fig. 14 – Potenza di picco prelevata dalla rete sito B

Per quanto riguarda il costo dell’energia, invece, esso è stato pari ad un valore medio di 0,285 €/kWh escluso IVA per il 2022, e 0,312 €/kWh escluso IVA per il 2023.

Di seguito l’andamento mensile del costo unitario.

audit energetico aziende

Fig. 15 – Produzione mensile impianto fotovoltaico sito B

Consumi di GPL e dati storici.

L’azienda utilizza il GPL nella sede di Magione per gli impianti di riscaldamento e produzione di energia termica, mentre per la sede di Ozieri gli impianti sono pompe di calore elettriche.

Nella tabella e figura seguenti si riportano i consumi.

Consumi GPL sede B

Tab. 11 – Consumi GPL sede B

audit energetico aziende

Fig. 16 – Andamento consumi GPL sede B

Come si vede, il consumo è pressoché costante nel corso degli anni.

Consumi di gasolio autotrazione e parco automezzi.

L’azienda, come accennato, dispone di svariati mezzi utilizzati per la movimentazione del materiale e delle attrezzature, oltre che auto aziendali, e macchine operatrici tipiche da cantiere.

I mezzi sono tutti alimentati a gasolio che è stoccato in una cisterna da 9.000 litri.

Di seguito si riporta l’elenco dei mezzi, sia automezzi che macchine operatrici, relativi alla sede di Magione, relativi agli anni 2021, 2022 e 2023, con indicazione del consumo di carburante, della distanza percorsa e delle ore lavorate.

audit energetico aziende

Tab. 12 – Elenco automezzi e consumi di gasolio anno 2021 sito B

audit energetico aziende

Tab. 13 – Elenco macchine operatrici e consumi di gasolio anno 2021 sito B

audit energetico aziende

Tab. 14 – Elenco automezzi e consumi di gasolio anno 2022 sito B

audit energetico aziende

Tab. 14 – Elenco automezzi e consumi di gasolio anno 2022 sito B

audit energetico aziende

Tab. 15 – Elenco macchine operatrici e consumi di gasolio anno 2022 sito B

audit energetico aziende

Tab. 16 – Elenco automezzi e consumi di gasolio anno 2023 sito B

audit energetico aziende

Tab. 17 – Elenco macchine operatrici e consumi di gasolio anno 2023 sito B

Dalle tabelle sopra riportate si nota che la distanza percorsa per litro di carburante consumato è maggiore nel caso delle auto aziendali e anche dei furgoni, rispetto ai camion, per ovvie ragioni.

Non si ritiene opportuno paragonare i dati specifici di cui sopra con una possibile “media di mercato” in quanto le condizioni operative dovute al peso dei materiali trasportati, alle caratteristiche delle strade percorse ed agli stili di guida sono troppo variabili rispetto a condizioni standard di riferimento.

Nella tabella e figura seguenti, invece, si riportano i consumi annui totali.

Come si vede, l’andamento è caratterizzato da una diminuzione nel 2022 e 2023 rispetto al 2021, per il contributo delle macchine operatrici.

Questo è dovuto essenzialmente agli effetti dell’applicazione di procedure e comportamenti virtuosi e l’utilizzo di macchine operatrici più efficienti, come sarà approfondito in seguito.

Tale processo di efficientamento è ancora in corso ed è stato esteso anche agli automezzi, come vedremo ai paragrafi finali.

Di seguito, invece, si riporta una tabella con i quantitativi di gasolio scaricato nella cisterna, e relativo prezzo medio unitario.

audit energetico aziende

Tab. 18 – Consumi gasolio autotrazione sito B

audit energetico aziende

Tab. 19 – Scarichi gasolio autotrazione sito B

Per il monitoraggio del gasolio autotrazione le rilevazioni del carburante sono effettuate tramite le fatture di acquisto per quanto riguarda il carico della cisterna, mentre per lo scarico, ovvero il rifornimento degli automezzi e delle macchine operatrici, vengono rilevati i quantitativi scaricati per ogni singolo automezzo al momento del rifornimento.

Inoltre, per il rifornimento delle macchine operatrici, che avviene direttamente in cantiere, esso avviene

“indirettamente” attraverso cisterne da 500 l posizionate sul cassone di alcuni furgoni.

Anche in questo caso, al momento del rifornimento delle macchine viene registrato il quantitativo di carburante per ogni macchina rifornita.

Conclusioni

Le conclusioni di un audit energetico si basano sull’analisi dei consumi e sull’identificazione delle inefficienze, proponendo soluzioni concrete per migliorarne l’efficienza. Le conclusioni tipiche includono:

1 . Identificazione delle inefficienze energetiche

  • Processi e attrezzature inefficienti: Individuazione di macchinari, impianti di riscaldamento, illuminazione, climatizzazione e altre attrezzature che presentano un consumo elevato rispetto agli standard.
  • Perdite e sprechi energetici: Individuazione di dispersioni di calore, perdite nelle reti di distribuzione (ad esempio, nelle tubature di riscaldamento o nei circuiti elettrici), perdite di energia dovute a cattiva manutenzione dell’impianto.
  • Comportamenti e pratiche operative inefficienti: Analisi dei comportamenti del personale che possono influire sui consumi, come l’uso non ottimale di macchinari, impianti o sistemi di illuminazione.

2. Proposte di miglioramento e soluzioni tecnologiche

  • Ottimizzazione degli impianti: Suggerimenti per migliorare l’efficienza degli impianti esistenti, come l’installazione di sistemi di regolazione automatica, la sostituzione di componenti obsoleti o la revisione dei processi operativi.
  • Tecnologie a basso consumo: Introduzione di tecnologie più efficienti, come lampade a LED, motori ad alta efficienza, inverter, sistemi di recupero di calore, ecc.
  • Fonti di energia rinnovabile: Valutazione dell’opportunità di adottare soluzioni di energia solare, eolica o altre fonti rinnovabili per ridurre la dipendenza da fonti fossili e abbattere i costi energetici.
  • Sistemi di gestione dell’energia (SGE): Proposta di implementazione o miglioramento di un sistema di gestione dell’energia conforme alla norma ISO 50001, per monitorare costantemente i consumi e ottimizzare le performance energetiche.

3. Stima dei benefici economici e ambientali

  • Risparmio energetico: Quantificazione del potenziale risparmio energetico derivante dalle soluzioni proposte, sia in termini di kWh che in valore economico.
  • Riduzione delle emissioni di CO2: Stima della riduzione delle emissioni di gas serra grazie all’adozione di misure di efficienza energetica e all’eventuale uso di fonti rinnovabili.
  • Ritorno sugli investimenti (ROI): Calcolo del tempo di ritorno dell’investimento (payback period) per ciascuna misura di miglioramento, valutando la convenienza economica degli interventi.

4. Azioni correttive e monitoraggio continuo

  • Piani di intervento: Dettaglio delle azioni da intraprendere, priorizzando gli interventi in base all’urgenza e all’impatto economico.
  • Programma di monitoraggio: Suggerimenti su come monitorare i consumi energetici nel tempo, per garantire il mantenimento dei miglioramenti e l’efficacia delle azioni implementate.
  • Formazione e sensibilizzazione: Raccomandazioni per la formazione del personale sulle pratiche di efficienza energetica e la sensibilizzazione sugli effetti del loro comportamento quotidiano sui consumi.

5. Piano di implementazione

  • Timeline e risorse necessarie: Dettaglio dei tempi di attuazione per ciascun intervento, con l’indicazione delle risorse necessarie (umane, tecnologiche e finanziarie).
  • Responsabilità e obiettivi: Assegnazione di responsabilità specifiche per ciascun intervento e definizione di obiettivi misurabili a breve e lungo termine.

In sintesi, un audit energetico si conclude con una serie di raccomandazioni che mirano a ridurre i consumi energetici, abbattere i costi e migliorare l’impatto ambientale, supportate da stime economiche, vantaggi ambientali e un piano di attuazione dettagliato.

Nel caso in esame (azienda di Trasporti e Movimenti Terra) le conclusioni sono state le seguenti

Limitatore di velocità sugli automezzi

L’inserimento di un limitatore di velocità tarato a 85 km/h potrebbe portare ad un risparmio sui consumi di carburante stimato del 5%, mentre con una taratura a 80 km/h il vantaggio potrebbe arrivare all’8-8,5%.
Tale soluzione potrebbe essere presa in considerazione per tratte brevi mentre è chiaro che nella linea pura (grandi distanze) una soluzione così drastica non è conveniente.
Potrebbe essere valutata, eventualmente, nella distribuzione (con tratti di autostrada) a medio raggio.
Infatti, in questo caso le ore di guida rispetto a quelle di lavoro sono sempre sovrabbondanti per cui è possibile procedere a velocità meno sostenute.

Corsi di guida a basso consumo

È senz’altro una soluzione molto economica in termini di costi e sicuramente porta a notevoli vantaggi se il personale conducente di camion adotterà effettivamente quanto insegnatogli. Il risparmio stimato è dell’ordine del 10%.

Acquisto di camion e macchine operatrici a basso consumo

Il mercato inizia a riservare una grande importanza al problema dei consumi, dati gli elevati costi dei carburanti.
Alcune Case offrono camion con numerose soluzioni finalizzate al risparmio sui consumi come utilizzo di lampade a led, scatole guida dotate di Start&Stop, il recupero del calore degli scarichi o attraverso un sistema a vapore, o attraverso un sistema elettrico, utilizzo del downsizing che consente di risparmiare peso su tutta la catena cinematica, utilizzo di dispositivi, come il compressore aria, disattivabili automaticamente, alternatori ad inserimento variabile, pompe servosterzo elettriche.

Per le macchine operatrici, invece, sono presenti sul mercato soluzioni per la geolocalizzazioni satellitare, monitoraggio delle lavorazioni con misura dei quantitativi sollevati o trasportati, sistemi di comunicazione smart, ecc.

Quando si tratterà di sostituire un veicolo, o in prossimità di tale evento, l’azienda valuterà l’acquisto di motrici e macchine operatrici con le suddette caratteristiche:

Controllo costante del corretto gonfiaggio dei pneumatici

Uno studio effettuato da una notissima azienda di pneumatici ha evidenziato che un bar in meno dalla pressione prevista porta ad un aumento dei consumi dello 0,85 %, mentre due bar in meno portano ad aumenti decisamente superiori al 1,7%.
Dato che il sottogonfiaggio è endemico e un bar non è percepibile, è senza dubbio conveniente dotarsi di un sistema di controllo della pressione.
Inoltre, in caso di sottogonfiaggio si compromettono le caratteristiche strutturali della carcassa per la ricostruzione, diminuendone la qualitativa dello pneumatico.

Controllo dell’allineamento degli assali

Il disallineamento degli assali anche di un solo grado (invisibile a occhio nudo), sia del semirimorchio che della motrice, può portare ad aumenti anche del 2% di carburante. Se poi vi è una coincidenza di disallineamenti in direzioni opposte il consumo sale a dismisura, anche del 5%, e la durata delle coperture scende fino al 10%.
Far verificare l’allineamento assali, anche se costituisce una procedura lunga e costosa, quindi, crea comunque benefici immediati, ovviamente anche in termini di corretta usura degli pneumatici e di sicurezza.

Installazione di lampade a LED in sostituzione di quelle tradizionali

L’azienda, come detto, ha già intrapreso un’azione di sostituzione delle lampade tradizionali presenti in stabilimento con quelle a tecnologia LED, riscontrando notevoli benefici.
È per questo, quindi, che ha presa in considerazione l’ipotesi di utilizzare la tecnologia LED sull’intero sito industriale.
Tale scelta implica la sostituzione degli apparati esistenti con altri di nuova concezione che sicuramente, vista la velocità con cui migliorano le prestazioni del sistema LED, consentirà un importante risparmio energetico a parità di prestazioni illuminotecniche. In particolare, ci si attende la riduzione della potenza impegnata per l’illuminazione delle aree esterne e degli uffici, almeno a parità di illuminamento medio rispetto allo stato ante operam o almeno pari al minimo previsto dalle norme tecniche applicabili; inoltre si verificherà anche una riduzione dell’inquinamento luminoso nell’illuminazione delle aree esterne, modificando la modalità di installazione degli apparecchi per tutti i punti luce per i quali la modifica di montaggio non comporti interferenze con strutture esistenti o percorsi del personale con attrezzature.

Si riportano i dati salienti dell’intervento che si stima di effettuare prossimamente:

  • Punti luce ex-ante da sostituire: n°10;
  • Potenza totale illuminazione ex-ante: kW 5;
  • Energia consumata per illuminazione ex-ante: kWh/a 6.000;
  • Punti luce post: n°10;
  • Potenza totale illuminazione ex-post: kW 2,5;
  • Energia consumata per illuminazione post: kWh 3.000;
  • Valore specifico medio dell’energia elettrica non acquistata: €/kWh 0,32;
  • Energia risparmiata: kWh/a 3.000;
  • Risparmi per minore energia autoconsumata: €/a 960;
  • Risparmi per minor costo di manutenzione; €/a 500;
  • Risparmio totale: €/a 1.460;
  • Costo stimato intervento: € 6.000.

Approfondimento a cura dell’Ing. Andrea Girelli – Energy Management & Renewables.

Articoli Recenti

OTTIENI L’IMPIANTO PER LA TUA AZIENDA

Studio di fattibilità in 48 ore

Categorie

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Rimani sempre aggiornato sulle ultime novità che riguardano energie rinnovabili ed edilizia industriale.