Studio di Fattibilità
Cos’è uno studio di fattibilità
Uno studio di fattibilità è la redazione di un documento articolato e complesso che dà risposte chiare ed univoche nella definizione di un business.
Nel settore delle costruzioni industriali e nell’edilizia in genere, un progetto di fattibilità è basato su una moltitudine di fattori, vediamo i più significativi:
CUSTOMER NEEDS
Ogni cliente ha specifiche esigenze, difficilmente uno studio di fattibilità può essere copiato e riproposto ad un altro cliente. L’analisi delle esigenze del cliente è quell’elemento su cui si basa tutto l’approccio del General Contractor, più ci si avvicina alla realtà nell’analisi dei dati di ingresso (input) più sarà facile trasformare le informazioni (output) come dati preliminari da prospettare al cliente. Altresì in base alle esigenze del cliente, semplici e/o complesse che siano, lo studio di fattibilità potrà essere proposto a titolo oneroso e/o a titolo gratuito. Questo aspetto dipende anche dal livello relazionale da intraprendere.
LAND
A monte di tutto vi è la ricerca del sito e del terreno da proporre al cliente. La selezione dello stesso tiene in considerazione oltre al prezzo di acquisto, il posizionamento geografico, la vicinanza/distanza dai centri urbani e dalle primarie vie di comunicazione, ma anche la presenza o meno nelle vicinanze di realtà industriali appartenenti allo stesso settore merceologico del cliente finale.
INCENTIVE
La ricerca di incentivi è un’attività parallela nella ricerca del sito e del terreno in quanto sia in Italia che in Europa ma generalmente in molte aree del Continente, tutti i nuovi investimenti strutturali, con ricaduta occupazionale, sono spesso supportati da incentivi Governativi Statali e/o Regionali.
ENGINEERING & AUTHORITIES
Gli step progettuali dovranno essere fatti in conformità alle normative edilizie vigenti dell’area dove costruire il nuovo sito produttivo. Le autorizzazioni pubbliche dipenderanno da Stato / Comune e/o Regione. La conoscenza di tutte le normative è sicuramente il requisito fondamentale.
TIMING
Il tempo è altresì un elemento importante tanto quanto il costo finale dell’investimento. Un esempio pratico che spiega l’importanza del fattore tempo, viene dall’automotive field. Le case automobilistiche firmano contratti pluriennali con i primari Suppliers OEM (primo equipaggiamento) per la fornitura di componenti da montare nella filiera produttiva. I Suppliers a fronte di questi nuovi contratti devono organizzare i centri produttivi e garantire a livello tempistico la produzione dei componenti alle cars makers (produttori di automobili). Il General Contractor dovrà quindi garantire ad entrambi, tempi chiari e precisi sia per la nuova costruzione che per l’intero iter autorizzativo. Il valore delle forniture su base mensile, fra Suppliers e Car makers, a volte è superiore al Ml di euro, quindi l’importanza e la certezza temporale è una delle informazioni fondamentali da riportare nello studio di fattibilità.
COST
La definizione dei costi è quel processo che permette al Contractor di iniziare il vero percorso volto alla fidelizzazione del cliente. Il Contractor deve mettere in atto in questa fase tutta la propria esperienza, tutte le proprie risorse tecniche intellettuali ed organizzative e saper identificare le soluzioni specifiche e che coincidono con le esigenze complessive del cliente. Non esistono secondo questo approccio studi di fattibilità “troppo cari” e/o “costosi” perché formalmente non si sta presentando un’offerta economica bensì un ventaglio di soluzioni ingegneristiche che devono essere valutate dall’utilizzatore finale. Più ampie saranno le soluzioni presentate, più il cliente finale avrà possibilità di scegliere in fase esecutiva, sapendo a monte il costo di ogni singola scelta.
Progetto di fattibilità per noi General Contractor
Il General Contractor specializzato nella realizzazione di stabilimenti industriali, non vende prodotti, eroga al cliente finale un servizio chiavi in mano assumendosi la totalità della commessa.
Il General Contractor predilige chiamare i propri clienti “partner” perché il livello di fiducia che instaura con il cliente stesso è un qualcosa in più di un rapporto commerciale. In sostanza il cliente si affida al contractor sin dalla fase preliminare che chiameremo studio di fattibilità, per poi ufficializzare allo stesso l’incarico delle attività di progettazione ed engineering, concederà specifiche deleghe ad agire in nome e per suo conto con le pubbliche amministrazioni, infine stipulerà il contratto di appalto per la costruzione vera e propria del nuovo stabilimento.
Fondamenta di un rapporto fiduciario
Alla base di ogni rapporto fiduciario vi è la reputazione e la stima di uno o più soggetti.
Un rapporto fiduciario non si costruisce dall’oggi per domani, il processo relazionale deve basarsi su fondamenta solide e prolungate nel tempo.
Quando si redige uno studio di fattibilità per un nuovo cliente bisogna tenere a mente due cose molto importanti:
– alla consegna dello studio di fattibilità nasce in sostanza il primo step relazionale;
– le informazioni riportate al cliente devono essere necessariamente “vere”, “puntuali” e “non approssimative”.
Nel nostro settore la redazione dello studio di fattibilità, diventa spesso l’elemento cardine per la definizione del business perché le informazioni riportate in esso mettono a nudo verso il cliente le criticità complessive dell’intero processo finalizzato alla costruzione del nuovo plant produttivo e dell’investimento complessivo.
Negli ultimi anni questo valore è diventato tangibile in quanto le aziende che investono risorse economiche e non in nuove operazioni strutturali, sia per progetti greenfield che brownfield, necessitano spesso di risposte rapide e precise.
Molte volte al primo incontro il cliente è solito chiedere: – quanto costa alla fine dei giochi l’intero progetto? –
Solo con la redazione di un vero studio di fattibilità la risposta può essere data in modo preciso e veritiero. Si possono dare al cliente in prima battuta dei benchmark di riferimento (euro/mq). Non è sicuramente professionale dare la quantificazione esatta dell’opera da costruire.
La bravura del General Contractor durante le prime riunioni è quella di saper vendere la propria esperienza e le proprie referenze, altresì instaurare un rapporto serio e professionale.
A monte di un’offerta economica la proposizione della redazione di uno studio di fattibilità è sicuramente l’approccio giusto teso a far nascere il vero rapporto fiduciario.
Studio di fattibilità: fasi del progetto
Lo studio di fattibilità deve avere una forma ed una impostazione ben precisa. Partendo da questa premessa il Contractor quando redige uno studio di fattibilità dovrà necessariamente considerare:
– FASE DESCRITTIVA: evidenziare tutte quelle informazioni necessarie a descrivere ed illustrare i vari step dello studio di fattibilità stesso. Bisogna però far attenzione a non esagerare con troppi giri di parole, bensì privilegiare il pragmatismo.
– FASE PROGETTUALE: predisporre una bozza di progetto architettonico strutturale ed impiantistico preliminare, redigendo altresì un concept di capitolato lavori specifico sul quale il cliente finale potrà farsi una idea di come verrà redatta l’offerta finale.
– FASE ANALITICA: creare delle sezioni ad hoc con le prime tabelle che illustrano con macro-voci l’analisi dei costi suddivisa in parte progettuale, edile, strutturale ed impiantistica. Molto importante è mettere in evidenza il management e la gestione tecnica del cantiere ma anche una piccola parte di imprevisti nell’ordine del 3 – 5% in base al tipo di progetto. La fase analitica infine può essere altresì supportata da grafici intuitivi con evidenza delle percentuali dei costi da sostenere e/o l’evidenza del benchmark rapportato (euro/mq).
– TARGETS: porsi degli obiettivi temporali, come ad esempio focalizzare le prime settimane di lavoro nell’identificazione delle esigenze produttive, oppure analizzare la complessità o meno dell’iter autorizzativo generale e mettere a sistema (wast case e best case), oppure porsi dei targets operativi, facendo un planning delle trasferte e/o dei sopralluoghi tecnici necessari ai fini della quantificazione dell’opera, ma soprattutto porsi dei targets di budget, invitando il cliente a ragionare sulla quantificazione preventiva dell’investimento strutturale. Questo ultimo elemento è a volte fondamentale in quanto il cliente stesso dovrà a sua volta definire il budget complessivo dell’investimento che sarà composto oltre che dal costo della parte strutturale del nuovo plant, anche dal costo di: macchinari specifici di produzione, start up aziendale, personale da assumere ecc. ecc.
L’approccio di Gruppo Inveco a un progetto di fattibilità
Sin dal primo lavoro e parliamo del 1995, lo studio di fattibilità è stato sempre anteposto all’attività commerciale.
Il successfull case più significativo da citare è il quindicennio (1995 – 2010) che ha visto il nostro gruppo affiancare Dayco e Dytech (quest’ultimo oggi divenuto SumiRiko Italy SpA, gruppo Sumitomo).
Allora Dayco e Dytech appartenevano alla stessa famiglia industriale, nel corso degli anni poi la divisione delle business unit prima (fluid & fuel) e (power and trasmission) e scelte strategiche di mercato poi, hanno di fatto reso indipendenti le singole realtà industriali. Inveco in questo processo ha sempre assistito i partner industriali come advisor tecnico e come General Contractor di riferimento, realizzando per loro conto diversi stabilimenti industriali in Italia ed all’estero (Europa e Africa principalmente). Alla base di ogni investimento che il partner industriale andava a definire c’è stata sempre la redazione di un nostro studio di fattibilità, che ha svelato al cliente stesso in via preliminare le condizioni di mercato del paese dove di volta in volta veniva programmata la realizzazione del nuovo plant produttivo.
Dopo 25 anni di attività, INVECO rimane tradizionale e fortemente legata all’approccio che ci ha consentito di crescere e conoscere le più svariate condizioni di mercato e varie normative edilizie di diversi Paesi del mondo.
Costi di uno studio di fattibilità
È difficile parlare in senso generico del costo di uno studio di fattibilità.
Come detto in precedenza ogni studio di fattibilità è unico nel suo genere e quindi diverso dall’altro, così come il costo da proporre al cliente.
Le spese principali che caratterizzano le nostre offerte in prima battuta sono date dalla localizzazione geografica dove viene fatto lo studio di fattibilità stesso.
Se ad esempio un cliente Italiano ci dovesse commissionare uno studio di fattibilità in Europa e/o in un altro Continente, i costi principali sono dati dalle trasferte stesse, voli aerei e settimane di lavoro in paesi esteri. Al contrario questi risulterebbero decisamente ridotti, qualora lo stesso cliente ci dovesse commissionare il lavoro analogo nel territorio nazionale.
In sostanza Inveco non ha l’obiettivo di vendere studi di fattibilità come core business, al contrario l’obiettivo principale rimane sempre quello di poter offrire il servizio chiavi in mano come General Contractor. A livello strategico quindi, ogni studio di fattibilità viene offerto al cliente “al costo”, vale a dire considerando le spese vive e le ore lavoro delle persone incaricate della redazione dello stesso studio.
In altri casi, per motivi fortemente strategici, di mercato e strettamente relazionali, che alcuni studi di fattibilità vengono offerti in forma gratuita.
In conclusione
Per poter assistere ogni cliente appartenente all’industria manifatturiera, INVECO predilige sempre sin dalla prima riunione, proporre la redazione di uno studio di fattibilità a monte di ogni progetto.
Regole chiare, obiettivi condivisi, tempistiche e budget certi.
Il nostro modello ci ha consentito di consolidare nel tempo esperienza e relazioni, ancora oggi per noi rappresentano il VERO VALORE aziendale.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]