
di: Isabella Durante 27 Novembre 2025 10:32
Fotovoltaico industriale senza spazio? Autoconsumo a distanza e pannelli ultraleggeri
Pensi che sia arrivato il momento di introdurre il fotovoltaico nella strategia energetica aziendale. Ma non è presente uno spazio adatto in sede. E se ti dicessimo che noi abbiamo la soluzione? Anzi, più di una!

Quando non è possibile installare l’impianto fotovoltaico su copertura per mancanza di spazio o perché la struttura del tetto non regge il peso dei pannelli standard, quali sono le opzioni alternative per non rinunciare al fotovoltaico? Autoconsumo a distanza e pannelli ultraleggeri. Inoltre, Gruppo Inveco supporta il cliente anche nella ricerca, e nell’acquisto, di un terreno industriale o agricolo nelle vicinanze della sede aziendale, al fine di metterlo a frutto con il fotovoltaico industriale.
Che cos’è l’autoconsumo a distanza nell’ambito del fotovoltaico industriale?
L’autoconsumo a distanza permette a un’azienda di usufruire di energia prodotta da un impianto situato in una posizione differente dalla propria sede. Sostanzialmente, l’impianto fotovoltaico industriale produce energia, che viene immessa nella rete elettrica. L’azienda preleva l’equivalente dalla rete nei suoi punti di consumo (POD). Una valorizzazione virtuale, dove l’energia prodotta e quella consumata sono considerate “collegate” da un punto di vista amministrativo e normativo.
Autoconsumo a distanza fra più sedi operative
L’autoconsumo a distanza offre alle imprese con più unità operative la possibilità di utilizzare l’energia generata da un unico impianto fotovoltaico, distribuendola in modo virtuale tra diversi punti di consumo. In questo modo, l’impianto può essere installato dove risulta più conveniente, per esempio su un capannone dotato di una copertura ampia e ben esposta, mentre l’energia viene attribuita anche ad altre sedi come uffici, punti vendita o stabilimenti situati in altre aree del territorio.
Il meccanismo non richiede collegamenti fisici dedicati tra le sedi, perché la condivisione avviene tramite la rete elettrica esistente. La sede che ospita l’impianto utilizza per prima l’energia prodotta, e l’eventuale surplus viene associato virtualmente alle altre utenze della stessa azienda, compensando i costi dei loro prelievi dalla rete. Il GSE quantifica l’energia condivisa e applica gli incentivi previsti dalle configurazioni di autoconsumo diffuso. È necessario che tutti i punti di prelievo siano intestati alla stessa impresa.
Per le realtà multi-sede questa configurazione diventa uno strumento molto efficace. L’energia prodotta viene distribuita tra tutte le utenze aziendali, evitando che l’eccedenza non utilizzata perda valore, e aumentando il ritorno economico complessivo dell’impianto.
Incentivi e quadro normativo per le configurazioni di autoconsumo che condividono energia rinnovabile
Il Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica 7 dicembre 2023 n. 414 definisce il quadro normativo per sostenere lo sviluppo delle configurazioni di autoconsumo che condividono energia rinnovabile. La normativa individua tre modelli che possono accedere agli incentivi: l’autoconsumo individuale a distanza, i sistemi collettivi e le comunità energetiche rinnovabili.
Il sistema di autoconsumo individuale a distanza, previsto dall’articolo 30 del Decreto Legislativo 199/2021, consente a un singolo soggetto di utilizzare impianti rinnovabili situati in un sito diverso dai punti di consumo, sfruttando la rete di distribuzione esistente. Questo modello amplia le opportunità per imprese con coperture non idonee, permettendo di collocare l’impianto nel sito più conveniente.
Le configurazioni collettive raggruppano più autoconsumatori che condividono l’energia prodotta da uno o più impianti all’interno dello stesso edificio o complesso immobiliare. Regolate dall’articolo 30, comma 2, del Decreto Legislativo 199/2021, queste configurazioni garantiscono una gestione condivisa dell’energia prodotta.
Il Decreto CACER prevede una tariffa incentivante sulla quota di energia condivisa. Possono accedervi impianti nuovi o potenziati fino a 1 MW inseriti nelle configurazioni ammesse. L’incentivo resta attivo fino al raggiungimento del contingente nazionale di 5 GW e comunque non oltre il 31 dicembre 2027. La richiesta al GSE deve essere presentata entro 120 giorni dall’entrata in esercizio dell’impianto.
Il quadro normativo si integra con il Testo Integrato per l’Autoconsumo Diffuso (TIAD), adottato da ARERA con la Delibera 727/2022/R/eel, che definisce il funzionamento del meccanismo, la valorizzazione dell’energia autoconsumata e i compiti del soggetto referente, responsabile della gestione tecnica e amministrativa della configurazione. Il sistema assicura regole trasparenti per tutte le tipologie di configurazioni e supporta lo sviluppo delle soluzioni di autoconsumo distribuito.

Che caratteristiche hanno i pannelli ultraleggeri?
Quando il tetto aziendale non può sostenere dei moduli convenzionali, i pannelli ultraleggeri sono una valida opzione alternativa. Si tratta di moduli fotovoltaici con struttura flessibile o semi‑rigida, realizzati con materiali che pesano molto meno rispetto ai pannelli tradizionali. I pannelli ultraleggeri pesano circa 6-8 kg/m² contro i 12-15 kg/m² dei moduli standard nel peso e misura. Sono realizzati con celle fotovoltaiche su supporti in materiali compositi, polimeri o alluminio sottile, spesso con tecnologia a film sottile (thin-film) o celle PERC flessibili. Grazie alla loro leggerezza, possono essere installati su coperture con capacità di carico ridotta, evitando spesso la necessità di zavorre o fori.
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