
di: Isabella Durante 5 Novembre 2025 11:17
Novembre, il mese ideale per la manutenzione e la pianificazione.
Novembre è sia il mese della manutenzione che della pianificazione. Gli impianti fotovoltaici industriali entrano in una fase particolarmente critica dell’anno. Le ore di luce scendono sotto le 10 giornaliere, l’irraggiamento medio in Centro-Nord Italia oscilla tra 2,5 e 3,2 kWh/m²/giorno, ma più vicino al limite inferiore. E le condizioni meteorologiche diventano sempre più avverse, anche in relazione al cambiamento climatico. L’autunno è inoltre il momento ideale per pianificare interventi. Quest’anno è difatti il momento ideale per pensare di investire nell’ambito del Super/Iperammortamento 2026.

L’autunno e la gestione dell’energia
Purtroppo ancora in troppe aziende si pensa che il fotovoltaico vada installato preferibilmente in primavera, così da sfruttarlo per tutta la successiva estate, ma… la performance di un impianto fotovoltaico industriale si misura nella sua capacità di garantire stabilità e risparmio sul lungo periodo. E non focalizzandosi su una stagione o un mese.
Le aziende energivore dell’industria manifatturiera, in autunno spesso intensificano le attività in preparazione del periodo natalizio, anche in considerazione delle chiusure aziendali per festività. Questo picco di attività si riflette in un aumento dei consumi elettrici proprio quando le giornate iniziano ad accorciarsi. Inoltre, con il ripristino dell’ora solare il sole tramonta entro le 17.00.
Installare e mettere in esercizio un impianto fotovoltaico è il miglior modo per autoprodurre energia elettrica, ed è sempre una scelta ideale per la strategia energetica aziendale. A maggior ragione in autunno, quando i consumi elettrici aumentano e le ore di luce diminuiscono. Un impianto ben dimensionato copre una quota consistente del fabbisogno energetico diurno, anche con giornate più corte. In tal senso, nel periodo autunnale, i sistemi di accumulo e le piattaforme di monitoraggio diventano fondamentali per:
- sopperire al meglio alla presenza di un numero inferiore di ore di luce rispetto alla primavera e all’estate
- gestire i picchi di domanda elettrica
- programmare i consumi in base alla produzione reale
- decidere se conviene utilizzare o cedere energia alla rete
- tutelarsi contro i rischi di blackout o cali di tensione della rete nazionale
Performance Ratio autunnale
Una delle domande più frequenti che ci pongono le aziende è “Ma quanto produce il fotovoltaico in autunno?” La risposta dipende da molteplici fattori, ma la realtà è meno negativa di quanto si pensi.
Ovviamente, e come in ogni stagione è molto importante inserire in progetto moduli certificati. Prevedere inclinazioni adeguate, in primis per il corretto funzionamento. Un’inclinazione ottimale permette ai pannelli di ricevere la massima quantità di radiazione solare diretta, ne consegue un aumento dell’efficienza dell’impianto. Una corretta inclinazione riduce l’accumulo di polvere, foglie e neve, facilita il deflusso dell’acqua piovana e dell’autopulizia naturale dei pannelli. Oltre a generare una maggiore resistenza al vento.

Come dicevamo, le giornate più corte riducono le ore di produzione di energia elettrica. Da 15 ore di luce in estate si passa a 9-10 ore in autunno. Questo comporta una diminuzione della produzione totale di energia elettrica, che non compromette l’autoconsumo simultaneo se i consumi aziendali sono concentrati nelle ore diurne. Differentemente, per le aziende che lavorano su turni notturni, l’autunno accentua il problema della non coincidenza tra produzione e consumo. Ma il problema si risolve facilmente grazie ai sistemi di accumulo opportunamente dimensionati.
Per esempio, l’irraggiamento medio in Italia Centro-Nord passa da circa 5,5-6 kWh/m²/giorno in agosto a circa 2,8-3,2 kWh/m²/giorno a novembre. Il Performance Ratio (PR) misura l’efficienza reale di un impianto rispetto alla producibilità teorica. In estate, con condizioni ottimali, il PR di un impianto industriale ben progettato oscilla tra 82-85%. A novembre scende al 78-82%. La differenza del 5-7% è dovuta principalmente a:
- maggiore nuvolosità (riduzione radiazione diretta, aumento diffusa)
- angolo di incidenza solare meno favorevole (sole più basso sull’orizzonte)
- maggiore umidità atmosferica (assorbimento radiazione)
- soiling impact (accumulo di sabbia, detriti, foglie, ecc. sui pannelli fotovoltaici)
Ma è bene sottolineare la presenza di un fattore compensativo spesso sottovalutato: il coefficiente di temperatura. I moduli fotovoltaici hanno un coefficiente di temperatura negativo tipico tra -0,29% e -0,25%/°C. Dunque ogni grado sopra i 25°C (condizioni STC – Standard Test Conditions) riduce l’efficienza del pannello.
A novembre, con temperature operative di 15-20°C, il modulo lavora al di sotto delle condizioni STC, recuperando l’efficienza che in estate si perde a causa del surriscaldamento. Questo recupero parziale compensa la riduzione di irraggiamento, portando il PR autunnale a valori accettabili.

Servono protezioni specifiche per l’autunno?
Nel ricordare che riteniamo fondamentale la polizza assicurativa.
Un impianto fotovoltaico industriale ben progettato e installato non richiede particolari protezioni per l’autunno. Sicuramente, il monitoraggio anche grazie all’intelligenza artificiale è centrale. Inoltre, mettere in funzione un impianto fotovoltaico in autunno permette di monitorarlo nelle condizioni più critiche: giornate corte e condizioni meteo avverse.
Per quanto riguarda la pulizia dei pannelli, nonostante le piogge autunnali aiutino a pulire naturalmente i moduli, una pulizia professionale a fine novembre è assolutamente necessaria. Per esempio, in relazione alla rimozione dei residui che l’acqua non è in grado di portare via, e che vanno a incidere negativamente sulla performance.
Fotovoltaico industriale, sistema di accumulo, e autunno
Una seconda domanda che ci viene posta spesso è “Perché installare un sistemi di accumulo?”. In autunno la risposta è ancora più interessante.
Un sistema di accumulo è fondamentale per ottimizzare l’autoproduzione. E in questa stagione, l’accumulo diventa ancora più strategico poiché la produzione è particolarmente variabile. Dai feedback che riceviamo, ci risulta che le aziende abbiano compreso che l’accumulo non sia più un addendum, ma un moltiplicatore di efficienza. E in autunno questo moltiplicatore fa la differenza tra un impianto che produce energia, e uno che produce e ottimizza energia per l’autoconsumo.

Agire per risparmiare energia da subito
La crescita del Prezzo Unico Nazionale (PUN), spesso porta le aziende a considerare il fotovoltaico come una risposta immediata al caro energia. Ma affidare una decisione di questo peso solo all’oscillazione del PUN rischia di far perdere senso a ciò che dovrebbe essere parte di un progetto più ampio di transizione energetica ed ecologica.
Il fotovoltaico industriale deve essere una scelta strategica, e non una “reazione” alle oscillazioni del PUN.
Installare in autunno è un’ottima scelta per iniziare a risparmiare da subito. E arrivare alla primavera, quando il sole tornerà a splendere in modo più costante, con un impianto già rodato.
L’autunno è il periodo giusto per mettere a frutto la copertura dell’edificio aziendale installando un impianto fotovoltaico industriale. E perché proprio l’autunno 2025?
Perché questo autunno è il momento giusto per pianificare
L’autunno è il momento ideale per:
- programmare interventi di manutenzione valutando interventi di revamping o repowering di impianti meno recenti
- non perdere l’occasione di utilizzare incentivi e bandi
Quest’anno è molto importante pianificare al fine di investire nell’ambito del nuovo Super/Iperammortamento 2026, una misura che, secondo la bozza della Legge di Bilancio, dovrebbe entrare in vigore a partire da gennaio.
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