
di: Leonardo Corbucci 3 Dicembre 2025 11:02
Fotovoltaico industriale e chiusura natalizia: come valorizzare il surplus energetico
Per la maggior parte delle aziende manifatturiere italiane, il periodo tra il 24 dicembre e il 6 gennaio coincide con la chiusura per festività. La produzione si ferma, e a macchinari spenti i consumi elettrici calano drasticamente. Ma l’impianto fotovoltaico continua a produrre energia, e senza una gestione corretta, questo surplus rischia di essere ceduto alla rete a condizioni economiche svantaggiose. Con gli strumenti giusti, invece, la pausa natalizia può trasformarsi in un’opportunità di risparmio. E anche di guadagno!

L’impianto fotovoltaico non va in ferie
Durante la chiusura aziendale invernale, come accade durante la pausa estiva, l’impianto fotovoltaico lavora in condizioni “particolari”. Difatti, non deve alimentare linee produttive, non subisce assorbimenti dai macchinari, e si concentra solo sulla produzione. Il surplus energetico generato va gestito correttamente, anche con l’obiettivo di creare valore economico e finanziario per l’azienda.
Ogni stagione ha i suoi pro e i suoi contro in relazione al fotovoltaico industriale, la bilancia trova l’equilibrio sulle quattro stagioni, ma il lato dei pro è sempre il più pesante. Detto questo, l’irraggiamento invernale presenta oscillazioni più rapide rispetto all’estate, ma l’aria fredda migliora la performance delle celle fotovoltaiche. Ogni grado sotto i 25°C aumenta l’efficienza dei moduli di circa lo 0,3-0,4%. A dicembre, con temperature operative tra 5-15°C, i pannelli lavorano meglio che in agosto a 45°C. L’assenza di carichi industriali determina, inoltre, un autoconsumo molto basso, e tutta la produzione diventa surplus disponibile.

Un impianto fotovoltaico installato su zavorra, grazie alla maggiore aerazione tra moduli e superficie di appoggio, tende a lavorare a una temperatura d’esercizio inferiore rispetto a un impianto posato su copertura industriale quindi un’efficienza produttiva maggiore. Questa è la conferma che a temperature inferiori la stessa cella fotovoltaica lavora in maniera più efficiente.
Grazie a una corretta strategia energetica aziendale, è possibile gestire l’eccedenza di energia prodotta da fotovoltaico per aziende:
- tenendo conto delle maggiori necessità energetiche del rientro in produzione;
- optando per la cessione di energia alla rete nelle fasce più remunerative;
- scegliendo di condividerne un parte tramite CER.
Le aziende che dispongono di sistemi di accumulo e piattaforme di monitoraggio, anche con intelligenza artificiale, trasformano la pausa di dicembre in un’opportunità economica importante.
Inoltre, il surplus energetico è gestibile nell’ambito dell’autoconsumo a distanza. Questo, per esempio, perché l’autoconsumo a distanza offre alle imprese con più unità operative la possibilità di utilizzare l’energia generata da un unico impianto fotovoltaico, distribuendola in modo virtuale tra diversi punti di consumo.
Chiusure prolungate? Lo storage è l’alleato delle aziende!
I sistemi di accumulo energetico migliorano l’efficienza e la resilienza degli impianti fotovoltaici industriali. Oltre al risparmio economico, al generare nuovi ricavi, e alla maggiore indipendenza dalla rete, i Battery Energy Storage Systems contribuiscono anche al miglioramento della sostenibilità ambientale. Difatti, ottimizzano l’utilizzo dell’energia prodotta da fonti rinnovabili, riducono lo spreco di energia, e favoriscono l’integrazione in modelli energetici decentralizzati come le Comunità Energetiche Rinnovabili o le microgrid.
I sistemi di accumulo immagazzinano l’energia prodotta in eccesso durante le ore di maggiore irraggiamento solare, e permettono di utilizzarla quando necessario. I BESS riducono, quindi, la dipendenza dalla rete elettrica e ottimizzano l’autoconsumo.
Lo storage permette di stoccare il surplus energetico prodotto durante le ferie di Natale, e utilizzarlo al rientro, quando la richiesta elettrica aumenta rapidamente, anche in relazione al riavvio dei macchinari. Durante la pausa natalizia, le batterie non devono gestire carichi variabili. Possono caricarsi completamente nelle ore centrali della giornata. E rilasciare energia quando le condizioni operative lo richiedono.
Al rientro dalle ferie, l’accumulo assicura potenza pronta all’uso nelle fasi di riavvio, periodo in cui la richiesta di energia elettrica cresce rapidamente, e i prelievi dalla rete possono generare picchi costosi.
Ma, i sistemi di accumulo, oltre a coprire in modo ottimale i consumi di riavvio della produzione, permettono di eseguire funzioni di peak shaving, riducendo i picchi di assorbimento dalla rete nazionale e ottimizzando i costi nella bolletta dell’energia elettrica.
Inoltre, la gestione intelligente dell’accumulo tramite sistemi EMS (Energy Management System ossia software per la gestione dinamica della carica/scarica, ottimizzazione dei flussi energetici e integrazione con la produzione aziendale) permette di programmare la cessione dell’energia nelle fasce orarie più remunerative. Il sistema monitora costantemente i prezzi dell’energia elettrica e decide automaticamente quando conviene cedere l’energia accumulata alla rete o trattenerla per l’autoconsumo differito. Per un’azienda con impianto da 500 kW e accumulo da 200 kWh, questa ottimizzazione può generare centinaia di euro aggiuntivi grazie alla settimane di pausa natalizia.

Cedere energia alla rete e trasformare le ferie in guadagno
Durante la chiusura aziendale, l’intera produzione di energia rinnovabile può essere destinata alla cessione in rete. Questo genera ricavi immediati. Il Ritiro Dedicato è l’opzione più semplice per commercializzare l’energia elettrica prodotta. Il GSE acquista l’energia immessa in rete a prezzi zonali orari, mediamente tra 0,04-0,08 €/kWh nel 2025. Il pagamento avviene con conguaglio semestrale o annuale. Per le aziende energivore, questo meccanismo diventa particolarmente vantaggioso durante le ferie, quando l’intera produzione fotovoltaica può essere ceduta. Facciamo un esempio. Un impianto da 1 MW che produce 1.500 kWh/giorno a dicembre genera, in 14 giorni di chiusura, circa 21.000 kWh. Ceduti a 0,06 €/kWh, corrispondono a 1.260 euro di ricavo.
Le aziende hanno inoltre la possibilità di unirsi a una Comunità Energetica Rinnovabile (CER), condividendo l’energia prodotta con altre utenze nella stessa zona, e accedendo a incentivi aggiuntivi sulla quota di energia condivisa.
Monitoraggio
Durante la chiusura aziendale, il monitoraggio remoto diventa ancora più fondamentale. Molteplici tipologie di piattaforme analizzano in tempo reale la produzione energetica, le condizioni meteorologiche, il funzionamento degli inverter, e lo stato delle batterie di accumulo. Da remoto è possibile verificare che tutto proceda regolarmente, anche con il supporto dell’IA. E se necessario intervenire tempestivamente in caso di anomalie.
Il monitoraggio costante garantisce sicurezza anche quando si verificano fenomeni meteorologici estremi.

Buone pratiche per la chiusura natalizia
Prima della pausa, alcune verifiche tecniche possono fare davvero la differenza per il bene dell’impianto. In tal senso, è consigliato controllare lo stato degli inverter, impostare soglie conservative di potenza per ridurre stress elettrico, mantenere attivi i carichi minimi utili a stabilizzare la tensione interna. I sistemi EMS vanno configurati con scenari specifici per la chiusura prolungata, in modo da ottimizzare automaticamente i flussi tra produzione, accumulo e immissione in rete.
Le ferie aziendali sono anche il momento ideale per programmare interventi di edilizia industriale.
Al rientro dalle ferie, la riattivazione graduale dei macchinari può essere allineata con la disponibilità in storage, riducendo i picchi di assorbimento dalla rete nazionale. Questa strategia ottimizza i costi energetici e migliora l’efficienza operativa complessiva dello stabilimento.
Inoltre, è importante sottolineare l’importanza del monitoraggio anche in fase di riapertura, difatti durante i primi giorni continua a fornire dati preziosi per bilanciare produzione fotovoltaica, energia accumulata e consumi aziendali.
Vantaggi economici e finanziari per le aziende energivore
La gestione dell’impianto fotovoltaico durante la pausa natalizia porta vantaggi economici misurabili. Come dicevamo, l’energia accumulata durante le ferie riduce i prelievi dalla rete nei primi giorni di riapertura. Quando il riavvio dei macchinari richiede picchi di potenza che possono incidere pesantemente sulla bolletta. I ricavi da cessione dell’energia in rete, anche se modesti rispetto al fatturato aziendale, sono un’entrata aggiuntiva che accelera il ritorno economico dell’investimento in fotovoltaico industriale.
Per un’azienda energivora con un impianto da 1 MW, la produzione aggiuntiva delle due settimane di chiusura natalizia può tradursi centinaia di euro, tra risparmio energetico e ricavi da cessione. Su base annua, considerando anche la chiusura estiva di agosto, l’ottimizzazione dei periodi di fermo può generare notevoli ricavi aggiuntivi, riducendo i tempi di ammortamento dell’impianto e aumentando la redditività complessiva.

Dicembre 2025 è particolarmente importante in relazione a Super ammortamento e Iper ammortamento 2026. Sostanzialmente due livelli dello stesso meccanismo. Il primo è la versione base dell’agevolazione fiscale. L’Iper ammortamento 2026 è invece la versione potenziata, detta anche “green”, e dedicata agli investimenti che migliorano l’efficienza energetica. Alla misura prevista dalla Legge di bilancio 2026 possono accedere tutte le imprese residenti in Italia, titolari di reddito d’impresa e in regola con i versamenti contributivi e le norme sulla sicurezza sul lavoro. Sono esclusi i soggetti in liquidazione, fallimento o con sanzioni interdittive.
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